giovedì 30 gennaio 2014

Finalmente ricevuti dall'assessore al lavoro: risultato? Ecco 50 euro

Ma vi devo fare un disegnino per farvi capire che a voi interinali non vi spetta niente? Questo è quello che posso darvi, poggiando una banconota da 50 euro sul tavolo: con questi vi potete comprare il pane per tutta la settimana
(L'assessore regionale al -non-lavoro Mariano Contu)



Ci siamo rivolti alle istituzioni, all’amministrazione comunale e a quella regionale per chiedere loro aiuto. L’amministrazione comunale di Iglesias ha annunciato pubblicamente pieno sostegno ai lavoratori durante una seduta dei giorni scorsi del Consiglio. E dobbiamo dire che stiamo ricevendo sia dal Comune che da varie persone, anche politici del territorio, aiuti continui e concreti in danaro e cibo. Una suora ci ha donato anche il suo aiuto spirituale. Noi accettiamo aiuti da tutti . Ovviamente ci siamo rivolti anche alla Regione, in particolare all’assessorato al lavoro presieduto da Mariano Contu. Non ci aspettavamo però certamente di essere trattati in quel modo.
Abbiamo chiesto e ottenuto l’incontro per chiedere aiuti concreti e tangibili da parte della Regione per risolvere un problema che è diventato insostenibile, dal momento che non godiamo neppure dell’assegno della mobilità in deroga. Non immaginavamo di essere ricevuti per essere  trattati da pezzenti
Eravamo andati là per chiedere un sostegno, non elemosina da un uomo delle istituzioni, che oltretutto viene pagato dai cittadini più di 10 mila euro al mese.

lunedì 20 gennaio 2014

DoniAmo la Musica @ presidio degli Invisibili della Rockwool


DONIAMO LA MUSICA

INVISIBILI DELLA QUESTIONE ROCKWOOL, GIUSEPPEFRAU GALLERY, NEURONI ATTIVI |

Domenica 19 Gennaio 2014 il temporale non ha fermato la pioggia di solidarietà


Noi occupiamo la Galleria Villamarina, la galleria è chiusa, ma vorremmo che essa fosse aperta, che ci fosse una fila di persone in coda per poterla visitare: scolaresche, turisti, cittadini che di domenica portano i loro amici e parenti a visitare la storia di un territorio. Vorremmo che il ristorante e l’albergo fossero pieni, vorremmo vedere tanti sorrisi sui volti delle persone che vengono a Monteponi. Se la galleria fosse aperta, con tante persone in coda, se il ristorante e l’albergo fossero pieni, la persone sarebbero più felici e noi non saremmo nella condizione di dover essere qui, anche a lottare per questo sogno. Ora ha smesso di piovere, noi non abbiamo smesso di sognare.

giovedì 16 gennaio 2014

lunedì 13 gennaio 2014

"Interinali Rockwool: storia di una vertenza Invisibile" su Globalist.it e Cagliari.globalist

Interinali Rockwool: storia di una vertenza Invisibile       


La sera del 9 Gennaio, 13 di loro hanno occupato la Galleria Villamarina di Monteponi. [Eleonora Di Marino]


Redazione
lunedì 13 gennaio 2014 09:44



di Eleonora Di Marino

«La nostra è una decisione autonoma, presa non per volere del sindacato, non per volere della politica, siamo qui perché ci siamo stancati di essere invisibili» sottolinea più volte Mario, 43 anni, Invisibile della questione Rockwool. Si fanno chiamare così, fanno parte dei 21 lavoratori interinali che, attraverso la Manpower di Cagliari, furono assunti dalla Rockwool Italia per 10 anni consecutivi, ma che, alla delocalizzazione della fabbrica nel 2009, furono licenziati e non inseriti nelle lotte sindacali dei loro colleghi lavoratori diretti. La sera del 9 Gennaio, 13 di loro hanno occupato la Galleria Villamarina di Monteponi.

La storia degli Invisibili è la storia di tanti, nel Sulcis e non: la mancanza di tutele in merito al lavoro interinale ha partorito una moltitudine taciuta di persone che, dopo anni di lavoro in balia di una condizione spesso autodefinita da "lavoratori di serie B", subiscono un facile licenziamento ritrovando il proprio svantaggio anche nella lotta e nella protesta, in vertenze che li vedono marginali o, peggio, completamente estromessi, come nel caso della vertenza Rockwool.

Eppure, per gli Invisibili della questione Rockwool non sarebbe dovuta andare così: all'indirizzo Cislcagliariè ancora online il documento dell'accordo istituzionale del 6 ottobre 2009, nel quale (art. 2 e 3) veniva sancito l'impegno preso da Regione e altri firmatari per la riqualificazione professionale ed il reinserimento dei lavoratori sia in prospettiva dell'attuazione dei singoli piani industriali, sia per le altre iniziative di investimento previste nei diversi territori (come bonifiche ambientali e Piano Sulcis). Documento in cui gli Invisibili risultano appartenere, per intenderci, alla stessa linea di intervento che ha visto i lavoratori diretti della Rockwool frequentare il corso di formazione e la conseguente assunzione nella società per le bonifiche Ati Ifras.

La negazione del diritto, seppur nero su bianco, è arrivata in maniera particolare da rappresentanze sindacali che hanno inevitabilmente lasciato senza difese questi figliastri di un sistema al collasso, ed allo stesso modo dalla classe politica che ne ha rifiutato in malo modo gli appelli. «Non possiamo creare un precedente», si giustificavano. O ancora: «gli interinali sono esclusi dall'accordo perché il loro reinserimento, non essendo mai stati dipendenti, è precluso dalla normativa che disciplina il lavoro interinale», quasi a far intendere un fantomatico divieto alla loro riassunzione.

La necessità di compiere un gesto altamente simbolico che potesse dar luce una volta per tutte alla loro condizione, seppur meditata da tempo, arriva alla scadenza della mobilità, avvenuta lo scorso 31 dicembre: l'anno nuovo, per gli Invisibili Rockwool, è cominciato nell'ancor più profonda incertezza sul proprio futuro e nella consapevolezza che, al contrario di ciò che dovrebbe essere, se non arrivi a compiere un gesto estremo non ti viene concesso alcun diritto.

La storia degli Invisibili della questione Rockwool è una storia emblematica, un'apertura verso un mondo di invisibili di molteplici questioni, magari anche di nessuna, di chi vive di lavoretti alla giornata, in nero e troppo oltre il limite dello sfruttamento, di chi non ha nemmeno quello, quegli "invisibili" non inseriti in nessuna vertenza, non beneficiari di nessuna cassaintegrazione, non sotto tutela sindacale, non al centro di accordi, mai protagonisti di passaggi mediatici, se non come un anonimo punto nelle percentuali della crisi: è questa la vertenza a cui gli Invisibili aprono il varco, questa è la vertenza dei più deboli tra i deboli.





Gli Invisibili su La Repubblica.it