sabato 12 gennaio 2013

Unione Sarda - 12 gennaio 2013


Edizione di sabato 12 gennaio 2013 - Iglesias
Mario Musa: è stato ingiusto escluderci dall'accordo per la stabilizzazione
Gli invisibili della Rockwool
«Noi, lavoratori interinali senza ricollocamento»
A differenza degli ex dipendenti diretti della Rockwool (cui la Regione ha promesso un contratto a tempo determinato), per i 21 ex interinali in mobilità non c'è prospettiva.

Dimenticati. Anzi: invisibili, come loro stessi si definiscono. Per essere precisi: gli invisibili della vertenza Rockwool, ovvero 21 persone che hanno lavorato per un decennio nello stabilimento della zona industriale. Dimenticati perché, loro malgrado, appartenenti alla categoria di interinali: in Rockwool hanno operato, con contratto chimico “piccola e media industria”, per conto della ditta Manpower. E invisibili perché, a differenza dei 54 colleghi ex dipendenti diretti per i quali la Regione ha assunto l'impegno di ricollocarli nella società privata Ati Ifras (dopo il primo impegno, disatteso, di stabilizzarli nelle società in house ), per loro non c'è mai stato un minimo tentativo di salvataggio, né un interessamento della Regione o una presa di posizione dei sindacati. Praticamente inesistenti. Ma ora hanno deciso di far sentire la loro voce, far conoscere la disperazione di chi è costretto a vivere con un assegno di mobilità (ottenuto solo andando a bussare alle varie porte) sceso già a meno di 500 euro al mese e prorogato, per ora, solo fino a giugno.

RABBIA DIGNITOSA Nei racconti di chi accetta di parlare con nome e cognome (Mario Musa, Giuseppe Corona, Fausto Sanniu, tutti 42 anni, Antonio Pinna 46, Gianluca Deias, 34, Roberto Cabras, di 51, Michele Pinna, 29), c'è la dignitosa rabbia di chi sente di essere stato escluso da una vertenza che sono convinti dovesse includere anche loro. Il perché lo hanno scritto a chiare lettere nella richiesta d'incontro fatta un anno fa all'assessore regionale all'Industria, Alessandra Zedda, senza ottenere risposta: «Fino a quando il personale diretto Rockwool era in cassa integrazione in deroga, quindi ancora con un rapporto diretto con Rockwool, si è pensato che la situazione potesse essere considerata diversa dalla nostra, ma dal momento in cui tutto il personale viene collocato in mobilità, siamo sullo stesso piano». Mario Musa, che come molti altri colleghi deve ricorrere agli aiuti dei genitori pensionati, semplifica il concetto: «L'accordo per la stabilizzazione doveva includere anche noi. Già quello del dicembre 2011, invece nulla. Come continuiamo a risultare inesistenti ora che si parla di Ati-Ifras».

ALLONTANAMENTO DOLCE È indirizzata su più fronti la rabbia dei lavoratori: sulla Regione che non li ha degnati di una risposta, sui sindacati e sugli stessi ex dipendenti diretti che li hanno ignorati. «Ci hanno riservato un allontanamento dolce», sentenzia Giuseppe Corona. E Michele Pinna, laurea in Ingegneria ambientale, sposato e in procinto di diventare padre, aggiunge: «Diciamo che rispetto agli altri posso essere considerato fortunato perché mia moglie lavora, ma il trattamento che ci è stato riservato è profondamente ingiusto». Poi la domanda che tutti si fanno: «Cosa faremo se a giugno non rinnoveranno neppure la mobilità?»

Cinzia Simbula 


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